Una chiesa, una piazza e le case attorno. Come già ribadito altrove, è questo lo schema urbanistico ricorrente sull’isola d’Ischia. Le poche varianti sul tema sono dovute alla conformazione fisica dei luoghi, come nel caso della chiesa di San Leonardo che si trova sull’estremità sinistra dell’omonima piazza.
Siamo nel centro storico di Panza e anche qui, al pari di altre chiese, la posizione dell’edificio è rialzata rispetto al caseggiato circostante. Un dettaglio che suggerisce, in maniera nemmeno tanto velata, la preminenza del “sacro” rispetto alle umane faccende della frazione.
L’accesso, infatti, è dato da una rampa di scale che, a sua volta, conduce su un ampio sagrato in pietra. Da qui, l’ingresso per questa chiesa a tre navate costruita tra il 1737 e il 1744 a spese dell’Università di Forio.
Prima di “entrare” in chiesa però, val la pena soffermarsi ancora un po’ sull’esterno. Infatti, oltre alle scale e al sagrato circolare, quel che colpisce l’osservatore attento è la facciata dell’edificio. Tre aspetti, in particolare: il frontone arrotondato; la torre campanaria con l’orologio e il pannello maiolicato raffigurante San Leonardo.
Il santo tiene un libro nella mano sinistra e una catena in quella destra. La catena è allacciata al piede di uno dei due uomini inginocchiati ai lati. San Leonardo, infatti, è il protettore dei detenuti ingiustamente, ma la sua intercessione ha sempre “agito” in molte altre situazioni: dai parti difficili, alla grandine, alle malattie dei bambini e del bestiame.
È facilmente intuibile perché la protezione di questo santo sia stata invocata in un villaggio rurale quale storicamente è sempre stato Panza, almeno fino agli anni ’60 del secolo scorso. La grandine è nemica dei raccolti, specie della vendemmia, mentre i bambini nelle famiglie numerose del Sud Italia erano – fermo restando il legame affettivo – manodopera indispensabile nei campi.
Quanto all’interno della chiesa, invece, fatta eccezione per alcune tele di Carlo Borrelli, pittore napoletano attivo alla fine del XVIII secolo, e per gli stucchi realizzati da Cesare Starace, autore anche delle decorazioni parietali dell’Arciconfraternita Santa Maria di Visitapoveri, non si segnalano grandi opere d’arte.
L’unica cosa veramente “grande” continua a essere la devozione dei panzesi per San Leonardo al punto da festeggiare il santo due volte durante l’anno: il 6 novembre, come da calendario liturgico, e la seconda settimana di settembre tra processioni, messe, balli, canti e gli immancabili fuochi pirotecnici.
Commenti recenti