A Forio, abbiamo visto, le tracce del “sacro” sono maggiori che nel resto dell’isola. Una sorta di “filo d’Arianna” utile per andare alla scoperta del paese seguendo cappelle, edicole e maioliche votive. L’approdo, spesso, è la chiesa del Soccorso, la cui rampa di scale prima dell’ingresso è rivestita di ceramiche con motivi floreali e soggetti religiosi.
Quasi un invito a entrare per ammirare tutto quel che c’è dentro: dal crocifisso ligneo, alla Madonna col randello, fino agli “ex voto” sparsi un po’ dappertutto in chiesa. In verità non solo in chiesa, ma anche in sagrestia, a cui si accede da una piccola porta alle spalle del leggio dove vengono proclamati i testi biblici durante le celebrazioni.
La sagrestia è un piccolo museo che ospita modellini di vascelli, barche a vela, tele raffiguranti naufragi, mani d’argento e croci in pietra. Nella maggior parte dei casi su queste opere devozionali sono scritte o incise piccole didascalie. Le più frequenti sono “P.G.A.” e “V.F.G.A.” che significano “Per Grazia Ricevuta” e “Voto Fatto Grazia Avuta”.
Come è facilmente intuibile, si tratta di ringraziamenti per una grazia ricevuta (o, più raramente, invocazioni per una desiderata). Quanto ai temi raffigurati si tratta perlopiù di scene legate ai pericoli e alle insidie di chi va per mare.
Naviganti, pescatori ed emigranti storicamente hanno sempre avuto bisogno di esorcizzare le proprie paure invocando la Madonna e San Luigi, la cui venerazione risale alla fine del ‘700, allorquando la chiesa del Soccorso divenne sede della Congregazione dei giovani di San Luigi.
Insomma, come abbiamo già avuto modo di spiegare, marinai e pescatori hanno avuto un ruolo determinante nell’edificazione di alcune tra le principali chiese foriane (Santa Maria di Loreto e San Gaetano). Non solo nella costruzione, ma anche – soprattutto – nel mantenere in vita il sentimento religioso attraverso lasciti dall’elevato valore simbolico quali appunto gli “ex voto”.
E che si tratti di un sentimento più vivo che mai lo dimostra il fatto che la collezione ospitata nella sagrestia del Soccorso continua ad arricchirsi di altri reperti privati. Un modo per tenere viva la memoria e, perché no, contribuire all’appael turistico della chiesa e del territorio tutto.
L’unico inconveniente è che il Museo del Soccorso non è sempre visitabile. Durante il periodo natalizio è aperto il sabato e la domenica (mattina) coi seguenti orari: 10:00 / 13:00; pomeriggio: 15:00 / 17:30. Lunedì 25 dicembre e 1 gennaio: 17:00 / 19:30.
Magia dell’isola d’Ischia!
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