Prima luogo di ricovero, poi presidio medico-chirurgico e infine museo d’arte sacra. La parabola storica dei locali dell’Arciconfraternita Santa Maria di Loreto testimonia diverse cose. La prima, ovviamente, è l’evoluzione del ruolo delle arciconfraternite nel tessuto cittadino. Il discorso non riguarda solo quella di Santa Maria di Loreto, ma anche le altre due di Visitapoveri e Ss. Annunziata a Panza.
In secondo luogo, viene ribadita la centralità del “sacro” sull’isola d’Ischia, e in particolar modo a Forio. Centralità costruita non solo sugli aspetti simbolici di cui abbiamo già parlato, ma anche sul conforto spirituale e materiale alle persone. Una sorta di welfare religioso che per secoli ha garantito l’unione della comunità.
Il terzo aspetto, più recente, riguarda le prospettive del turismo culturale. Forio vanta ben tre musei in poche centinaia di metri. Oltre a quello di cui stiamo parlando, ci sono infatti il museo del Torrione con la permanente dell’artista Giovanni Maltese, e quello assai suggestivo della chiesa del Soccorso.
Un trittico che rappresenta un’attrazione turistica importante, specie nei periodi di bassa stagione, oppure durante le festività natalizie che bassa stagione non sono ma in cui comunque non si può andare al mare.
Al di là degli aspetti turistici, il Museo di Santa Maria di Loreto, che si trova al termine di una ripida rampa di scale di fianco l’ingresso laterale della basilica, è un capitolo fondamentale della storia civile e religiosa dell’isola d’Ischia.
All’interno sono custoditi quadri, tavole, sculture, paramenti sacri e documenti che “coprono” oltre quattro secoli di storia locale dal XV fino al XIX secolo. Tra l’altro, la storia di questi locali è proseguita ben oltre l’800.
Fino al 1962, infatti, anno di inaugurazione del nosocomio pubblico di Lacco Ameno, qui era allestito una sorta di Pronto Soccorso, fondamentale nella prima assistenza di malati e bisognosi di cure.
Nel 2012, dopo circa 40 anni di relativo abbandono la scelta dei vertici dell’Arciconfraternita di riconvertire questi locali in museo. Per l’occasione ci si è affidati a un’associazione, “Pro Bono Artis” il nome, specializzata nell’allestimento museale.
Ne è venuto fuori un museo bellissimo dove spiccano, tra le tante opere presenti, i quadri di Cesare Calise e Alfonso Di Spigna, i due pennelli “sacri” dell’isola d’Ischia, rispettivamente attivi nel ‘600 e nel ‘700.
Il Museo di Santa Maria di Loreto è generalmente aperto la domenica, e durante le festività natalizie e pasquali anche gli altri giorni. L’orario è dalle 09:30 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:30. Il Il costo del biglietto è 2 euro. Per maggiori informazioni è consultabile la pagina facebook del museo.
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